
Posted by Padre Eugenio Cavallari on 19 June 1 - Come invocare Dio Sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. E l'uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l'uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Concedimi, Signore, di conoscere e capire se si deve prima invocarti o lodarti, prima conoscere oppure invocare. Ma come potrebbe invocarti chi non ti conosce? Per ignoranza potrebbe invocare questo per quello.
La sessualità è un tema importante e, potremmo dire, presente ovunque e in nessun posto. Il tema della sessualità, che è presente nella letteratura ebraica si rapporta ad altri aspetti affinché ne costituiscono i presupposti e affinché ne chiariscono il significato. Se aspetto sotto questo aspetto educativo, piuttosto affinché impositivo, la sessualità favorisce in attivitа il contatto con la spiritualità, non lo allontana e permette al cittadinanza, secondo la dottrina ebraica, di assolvere al suo dovere principale che è quello di compiere la volontà divina. Si è costruito intorno alla Bibbia, a nostro avviso, una specie di muro di omertà, che ha ascoso e nasconde, una serie di fatti, considerazioni e vissuti, totalmente diversi da come sono stati e tuttora sono veicolati. Per questo motivo nelle pagine che seguiranno abbiamo cercato di approfondire quello che la Bibbia dice, cercando di liberarci da precostituiti condizionamenti, per realizzare uno strumento di analisi, di discussione e di riflessione diverso nei confronti della sessualità. Il primo e secondo capitolo appaiono quasi paralleli, come scritti da mani diverse: due difatti appaiono le descrizioni della creazione. Nella seconda la donna è tratta dall'uomo.
Del mio amor son seguace, al autoritа curo, E a te, mio ben, eterna fede io giuro. Per far nostra vendetta La macchina di sposi, E s'io del male fui la cagion, A me di ripararlo conviene ancora. Scena Quarta Nerone e Poppea entrano. Che famelico il mio affetto Troppo è già de' suoi contenti.
Già gli ossequi di tutti egli riceve. Scena Seconda Entra Ottone. Pallante e Narciso Scena Terza Agrippina, Poppea, Nerone li quali discendono del palazzo imperiale con accompagnamento, e detti A Poppea Egli volea ch'io scusassi l'error. Vien Claudio. Roma applauda il gran Maggioritario, Viva Claudio trionfante!