
Saprai difatti che, per legge, una parte del patrimonio del cosiddetto de cuius ossia il defunto deve per forza finire ai suoi familiari più stretti. Si tratta di una tutela prevista dal Codice civile del ancorato a logiche di tipo patriarcale, rivolte cioè a tutelare la famiglia che, da allora, non è mai stato modificato. La risposta è diversa a seconda che il defunto abbia lasciato o meno testamento. Distinguiamo tali ipotesi.
La legge non impone di continuare la convivenza con il coniuge se la situazione matrimoniale è degenerata e non esistono possibilità di recupero. La errore della separazione viene attribuita al assoggettato che ha violato il dovere di coabitazione. Esempio: Una moglie decide di andarsene da casa perché ha affermato un altro uomo. La pausa di riflessione non è punita. Se la convivenza tra i coniugi era insoffribile anche in precedenza, perché il connubio era finito da diverso tempo, sarà lo stesso difficile una pronuncia di addebito nei confronti del coniuge affinché ha violato il dovere di convivenza. Ad esempio, il marito che picchia la moglie, le vessazioni fisiche e psicologiche, le infedeltà ripetute oppure le ingerenze da parte dei parenti. In presenza di simili circostanze è costretto a indicare indirizzo e recapito telefonico per risultare reperibile in caso di situazioni di urgenza. Nonostante questo, la legge penale punisce con la carcerazione sino a 1 anno o la multa da a 1. Ad campione, se un marito che decide di andare via da casa e la moglie non ha uno stipendio adatto che le consenta di mantenersi.
Il codice civile stabilisce con chiarezza quali siano le quote disponibili e le quote non disponibili, cioè di quali parti un testatore possa liberamente collocare con il proprio testamento, e quali parti debbano invece essere riservate ai legittimari. Tali quote variano in destinazione del tipo di legittimari e del loro numero. Quote di riserva per le singole categorie di legittimari: Figli Ai figli è riservata la metà del patrimonio del genitore, se questi lascia un solo figlio: due terzi se i figli sono due oppure più art. Inoltre al coniuge sono sempre riservati i diritti di appartamento sulla casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili affinché la corredano, se la casa epoca di proprietà della persona della cui eredità si tratta, o comune. Tali diritti gravano sulla porzione disponibile: Quote di riserva nei casi di concorso: Coniugi e Figli Se con il coniuge concorre un solo figlio legittimo o naturale, la quota di accantonamento per il figlio è di un terzo. Al coniuge spetta un differente terzo del patrimonio oltre al diretto di abitazione: Se i figli sono due o più, la complessiva aliquota di riserva è di tre quarti, di cui spettante al coniuge un quarto del patrimonio e un medio ai figli, da dividersi in parti uguali tra tutti.