
Puttana è sempre stato un insulto usato dagli uomini per irridere pubblicamente «il più antico mestiere del mondo» frequentato privatamente. Ci vuole un riferimento al francese antico putain, caso obliquo di pute «donna di facili costumi» segnala il dizionario Treccani per arrivare al significato più conosciuto. Un trionfo di sinonimi Ma è una parola talmente usata e abusata nel nostro linguaggio e in ogni lingua da aver partorito un giardino fiorito di sinonimi, alcuni straordinariamente interessanti. Quindi se decidete di usare solo «puttana» come insulto non state offendendo quanto potreste usando per esempio meretrice, prostituta, squillo, donna da marciapiede, donna di facili costumi, passeggiatrice, peripatetica, sgualdrina, mignotta, baldracca, cortigiana, etera. E quindi dimostrate solo la pochezza del vostro vocabolario. La chiarezza di meretrice e prostituta Poche chiacchiere: una puttana è donna che concede i propri favori sessuali in cambio di denaro o regalie. Eppure questi coleotteri che prendono il nome direttamente dalla lux luce emettono segnali intermittenti proprio come richiamo sessuale.
Perché non riusciamo a smettere di discorrere puttana? Tanto che se non sappiamo dare un nome a qualcosa, è quasi come non esistesse, se abbiamo invece le parole per dirlo, per immaginarlo, allora il pensiero si espande, si plasma, dà identità. Negli anni, gli studi di linguistica si sono avvicinati sempre più alla tesi di una profonda corrispondenza tra significante e significato, mettendo in luce come il linguaggio nasca dagli usi e costumi della società e, viceversa, le parole plasmino la cultura. Negli Anni 70 il femminismo americano è stato il primo a indagare il sessismo annidato nella lingua attraverso i termini affinché si usano per parlare delle donne come, ad esempio, gli strumenti verbali punitivi: quel puttana usato per bollare le donne che trasgrediscono la abitudine, non necessariamente da un punto di vista sessuale, ma sempre ricondotto ad esso. Sono le parole peggiori affinché si possano usare, soprattutto se si appartiene a un gruppo che esercita il potere su un altro perché costituisce una minoranza o perché ha alle spalle una lunga storia di discriminazione. È significativo che si parli di ruoli di potere, a avvalorare che il linguaggio sessista è ciascuno strumento di controllo sulla donna, abituato storicamente sulle sue abitudini sessuali, caratteriali, quotidiane, lavorative, famigliari.
Erotismo Sono una donna che ha asserzione una prostituta, solo per vedere com'era All'inizio degli anni studiavo in una zona dell'Australia dove la prostituzione è legale, ed essendo una ventenne in cerca di emozioni in un assegnato in cui ero relativamente anonima, il mio interesse è stato stuzzicato. Mi sono sempre chiesto com'era il erotismo con un professionista; tuttavia, i parametri spesso violenti, impuri e insicuri in cui operano comunemente le prostitute americane mi hanno dissuaso dal voler agognare una scorta negli Stati Uniti. Ho un problema serio con il eternare consapevolmente cicli di sfruttamento, quindi accettare un amante per una serata epoca sempre qualcosa su cui avevo abbandonato fantasticato. Dopo un mese di ricerche sui bordelli locali e di acculturarsi di più sui regolamenti di prova e protezione in base ai quali sono coperte le cortigiane australiane, ho deciso di fare il grande appassito. Trovare un bordello decente è ceto facile come una rapida ricerca su Google e sono rimasto sbalordito dalla selezione di locali di fascia alta aperti quasi a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Maria Pia Ammirati Nadia non lo sa nemmeno, cos'è la dolcezza. Ha sedici anni, è bellissima, e cresce in un mondo - siamo in una povera campagna a nord di Bucarest - dove le parole servono per dare ordini o per ferire. Un giorno Nadia scopre il sesso, bensм lo scopre dalla parte sbagliata, almeno per la famiglia, che decide di ripudiarla. Da quel momento per ella inizia un'inesorabile discesa agli inferi: avanti vie