
Vorrei provare a dichiararmi, ma non sono sicuro come capire se piaccio a una ragazza veramente. Vorrei provare a baciarla, ma ho paura che lei mi rifiuti. Se le chiedo di uscire, come faccio a capire che per lei non sono solo un semplice amico? Meglio prima? Meglio adesso? La risposta è molto soggettiva.
E del fidanzato, nella sua storia, Artemide non dice altro. Che lei, 30 anni, descrive come «falso, opportunista, arrogante, mammone, arrogante, incapace di autogestirsi». E allora perché si tortura e non riesce a non pensarlo, a non desiderarlo? Mi piace, Artemide. Perché è sincera: è vero che mente oppure quantomeno omette al compagno, ma è onesta con sé stessa. Quello discorsi, interessi, progetti è il cardine della vita con il suo ragazzo. Mi hai trattata come se fossi la donna della tua vita, per appresso dirmi che ne era sbucata una passato che ti gira per la testa, quattro ore esatte prima di una cena che avevi organizzato per noi due, ma mi hai chiamato che tanto io non ci avanzo male, no? Ma mi sembra di essere tornata a scuola, dove colui che è era il proprio compito di studente passava in secondo liscio rispetto a quello che si combinava in classe, e soprattutto fuori dalla classe, per poi doverci rientrare il mattino dopo come nulla fosse accaduto. Ecco, io sono bravissima a far sembrare agli altri che nulla come accaduto, ma mentire a me stessa è impossibile.