
Roma, 15 Maggio — Si intravede una palla colorata dalla vetrata che si affaccia su via Antonio Provolo, nel quartiere romano di San Basilio. Di solito, qualcuna capita che passa di qui magari perché ha sentito parlare di questo posto, si affaccia, chiede informazioni e a volte prende un appuntamento per un colloquio individuale. Molte chiamano sul nostro numero di telefono. Altre vengono per altri motivi: noi per esempio facciamo il laboratorio mamma-bambino, quindi portano i bambini al laboratorio e poi chiedono magari di fare anche il percorso individuale.
Benché a queste telefonate non ha costruito seguito, in generale, una successiva domanda di aiuto. Al contrario si è assistito a un calo. Per campione al Se. D Servizio emergenza Femmina promosso da Caritas Ambrosiana tra marzo e maggio le segnalazioni sono diminuite. La contraddizione è in realtà abbandonato apparente e rivela piuttosto quanto il confinamento nelle nostre abitazioni alla quale ci ha costretto la pandemia, abbia reso più difficile per le vittime di maltrattamento venire allo scoperto. Durante il lockdown, in cui siamo tutti dovuti rimanere chiusi fra le muraglia domestiche, queste opportunità si sono ridotte drasticamente per le vittime di abuso — sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Proprio per agevolare le donne che subiscono maltrattamenti ad attivare la rete di soccorsi, Caritas Ambrosiana ha deciso di sfruttare le potenzialità del web che in tempi di pandemia, volenti o nolenti, espugnazione sempre maggiore spazio nelle nostre vite. Una sezione del sito, inoltre, dà consigli pratici su come mettersi al sicuro quando la situazione precipita e la sola soluzione è abbandonare il proprio domicilio i documenti da accogliere, chi contattare, cosa portare con lei.

E oggi il bilancio si fa più amaro. A causa dello scoppio della pandemia da Covid, emergono criticità giammai avute prima, e i centri antiviolenza hanno fatto il possibile per adeguarsi alla nuova situazione. Gli incontri sono organizzati e coordinati da Fausto Filone, docente di sociologia delle disuguaglianze di genere. Nel mese di giugno, invece, il numero di violenze segnalate aumenta rispetto al periodo del A ottobre, con il ritorno a un semi-lockdown, il numero di richieste di aiuto cala di nuovo.